LA RISTRUTTURAZIONE DEL PASSATO

A Bollengo d’Ivrea, nel 2007, venne data luce ad uno dei progetti più grandi che lo Studio Archifor abbia realizzato sino ad ora. Fu un ottimo esempio di ristrutturazione del passato.

Nel piccolo comune del Torinese si ergeva un imponente edificio dove la curia locale ospitava pensionati e anziani preti. Entrati in proprietà di un terzo della costruzione, i clienti si rivolsero ad Archifor per una ristrutturazione. Gli architetti Sara Autino e Silvio Gallina apprezzarono da subito il valore storico dell’edificio. Decisero perciò di trattarne il rifacimento come se fosse intervenuta la sopraintendenza per i beni storici e culturali. Malgrado di fatto ciò non avvenne, tutti gli interventi progettati e messi in opera si orientarono al rispetto e alla valorizzazione della forma e dell’aspetto originari della struttura. 

Il volume antico, lungo e stretto, era stato affiancato da un secondo volume, divenuto poi una cascina. Si trattava di una struttura senza particolare fascino e ormai vittima dei segni del tempo. Ecco perché si optò per il suo parziale abbattimento. Si recuperò invece la facciata principale ed esterna del primo volume, trasformata in facciata interna da lavori precedenti. Essa venne riassegnata alla sua primitiva funzione. Si trattò di un inchino alla storia dell’edificio, che ricevette così nuova gloria.

Facciata dell'edificio a Bollengo d'Ivrea
La facciata dell'edificio

Il progetto prevedeva lo sviluppo verticale e orizzontale della struttura, rispettivamente con la scala e i corridoi. Si procedette ad “appenderli” a 15 cm di distanza dalla facciata originaria grazie ad un’ingegnosa struttura in acciaio e legno.

Quanto agli interni, durante la demolizione vennero recuperati gli originali pavimenti in cotto, al tempo coperti da piastrelle più modeste. La superficie totale era di 450 mq, e poco meno di 200 furono i metri quadri di pavimenti che lo Studio Archifor riportò alla luce con gli addetti ai lavori. Ogni piastrella mantenne il proprio valore storico senza che se ne intaccasse l’aspetto. L’operazione previde la pulizia di tutte le piastrelle e il loro utilizzo al contrario. La pavimentazione si completò grazie alla creazione di mattonelle in cotto identiche a quelle originali. L’architetto Silvio ricorda il piacevole incontro con il proprietario della fornace, conosciuto personalmente e disposto ad accendere il forno con l’intera cottura ordinata da Archifor al suo interno. 

Progetto e cantiere dei corridoio e della scala
A sinistra il progetto del corridoio e della scala in vista virtuale. A destra il cantiere. Nella prima immagine si nota la distanza tra il muro della facciata e il piano inserito.
La posa dei pavimenti in cotto
La posa del pavimento in cotto.

I lavori non si conclusero qui, ma procedettero nel sottotetto dove si celava una minaccia per l’intero edificio. Continua la lettura.

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